Descrizione
Zeffirino Carestia, Riva Valdobbia (Vercelli 1854-1849? Novara 1908)
Dopo aver compiuto i primi studi presso il Laboratorio Bartolo a Varallo, si perfeziona all’Accademia Albertina di Torino sotto la guida di Tabacchi e quindi a Roma dal 1877 al 1878. Inizia l’attività scolpendo le statue dei Giganti per il monumento del Traforo del Frejus a Torino su bozzetto di Belli. Rappresentante del romanticismo scapigliato di gusto lombardo, è autore di busti, bassorilievi e monumenti, tra cui quello a “Giovanni Lanza” a Casale Monferrato. Espone alla Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1881 (ritratto in terracotta). Partecipa alle mostre nazionali di Belle Arti di Roma (1883), Torino (1884), Venezia (1887) e Bologna (1888).
Molte delle sue opere sono conservate nel museo civico di Novara, tra le quali “Zambelli” (1881), “Testa di Garibaldi”(1896 c.a.) e la statuetta “Umberto I a caccia in Valsavaranche”. A Varallo sono inoltre conservate una “Maria Addolorata” e diversi altri gessi nella Pinacoteca e il busto “Frigiolini” (1884) nel Salone della Società di Incoraggiamento.
Bibliografia: Esposizione Nazionale, 1888, De Gubernatis,1889;Stella,1893; De Gubernatis, 1906; Callari 1909; Vigezzi 1932;Mostra del Centenario,1952;Debiaggi,1968;Mallè 1974; Panzetta, 1994;Ballarè 2001; Debiaggi 2001; De Filippis,2001; Mongiat, 2001; Roberto,2001;Moncassoli Tibone, 2002.